sabato 20 ottobre 2007

NO agli OGM, perché…

“Italia ed Europa liberi da Ogm (Organismi geneticamente modificati)” è il titolo della consultazione nazionale promossa da una trentina di associazioni e imprese, tra cui: Wwf, Coop, Libera, Legambiente, Greenpeace, Federconsumatori, Acli, Codacons, Cna Alimentare, Confartigianato e molte altre ancora.
Anche Ecobio, associazione ambientalista, ha aderito a questa iniziativa, organizzando, in collaborazione con i GC (Giovani comunisti) di Milano e Provincia e con la Coop di Vignate, banchetti informativi sul territorio vignatese e non.
Ma quali sono i motivi di questa campagna? Perché tutte queste associazioni non vogliono gli Ogm? Quali sono i pro e i contro di questo tipo di sementi?
La complessità del problema è notevole e le opinioni a riguardo sono contrastanti, perciò ci siamo documentate approfonditamente e abbiamo cercato di rendere più semplici ed accessibili le informazioni che abbiamo appreso, pur se con notevoli difficoltà.

TANTE RAGIONI PER UNA CAMPAGNA
Le ragioni di questa campagna sono, innanzitutto, di promuovere uno sviluppo dell’agroalimentare italiano “moderno, innovativo, mirato alla qualità della vita e della nostra salute, attento alla biodiversità, sicuro e rispettoso dell’ambiente e del clima”, oltre che della qualità dei prodotti. Gli Ogm sono incompatibili con questi obiettivi, in quanto sono “economicamente non convenienti e, per di più, ci priverebbero, omologandoci, della eccezionale originalità dei nostri prodotti”.
Gli Ogm sono vegetali in cui è stata inserita una parte del Dna di altre piante o animali, a livello genetico. Questo viene fatto con lo scopo di rendere il vegetale di partenza più resistente a condizioni sfavorevoli, come ad esempio situazioni climatiche proibitive per la sua crescita. Perciò è molto diverso dagli innesti, che vengono praticati da centinaia di anni da contadini di tutto il mondo, per migliorare le specie vegetali, senza modificare il corredo genetico della pianta in laboratorio.
Questi nuovi interventi sono un attacco alla biodiversità, cioè alla diffusione di un ampio numero di varietà diverse per ogni specie vegetale, in quanto selezionano pochi tipi di sementi per la coltivazione in ogni zona del mondo. Non sono più le varietà vegetali ad adattarsi naturalmente a climi e ambienti, e a regalarci sapori, forme, colori e contenuti nutrizionali diversi per le varie latitudini della Terra, ma si creano in laboratorio poche specie adatte per ogni luogo, impoverendo così l’ecosistema, oltre che la nostra tavola. Infatti, uno degli obiettivi dell’ingegneria genetica è quello di creare varietà vegetali contenenti vaccini o nutrienti che non sono presenti in natura in quella pianta.
Così, prima o poi, rischiamo di trovare un solo tipo di mele, uno solo di insalata: quella geneticamente modificata. Il contrario della biodiversità, la grande varietà di specie presenti in natura, che va salvaguardata.

MOLTI RISCHI PER LA SALUTE
Noi abbiamo ancora altri motivi per opporci fermamente agli Ogm.
Sebbene le aziende produttrici sostengano che gli Ogm non abbiano bisogno di fitofarmaci e diserbanti, dannosi per la salute e per l’ambiente, perché sono più forti delle piante allo stato naturale, molti studi dimostrano il contrario. Gli Ogm infatti possono essere coltivati solo con l’utilizzo di specifiche sostanze chimiche e provocano molti più danni rispetto alle coltivazioni convenzionali.
Secondo alcuni studi, a causa di componenti di Dna usati per modificare geneticamente certe piante, gli Ogm aumentano il rischio di reazioni allergiche e autoimmuni; potrebbero avere un’azione cancerogena o causare intossicazioni o tossicità a vari livelli (neurologico, respiratorio, gastrointestinale, ematologico e genetico), oltre a un aumento del rischio di avere aborti spontanei.
Infatti, il Dna degli Ogm sopravvive al processo digestivo e potrebbe trasferirsi nel nostro patrimonio genetico.
Corriamo questi rischi non solo consumando vegetali Ogm, ma anche mangiando carni e alimenti derivati da animali che sono stati nutriti con mangimi contenenti Ogm, come avviene in molti allevamenti.

... NON SOLO UMANA
Anche gli animali, attraverso la catena alimentare, subiscono effetti simili a quelli umani, a causa del contatto con gli Ogm. I più colpiti sono gli insetti, soprattutto quelli utili per l’agricoltura, e i lombrichi, ai quali alcune delle sostanze usate per produrre Ogm possono provocare un’alta mortalità o seri danni intestinali. Inoltre, possono inibire funghi e batteri benefici per il terreno.
I danni si estendono al regno vegetale: i semi geneticamente modificati possono “contaminare” i campi vicini, coltivati con sementi “naturali”, rendendoli sterili o trasferendo loro il Dna modificato. È questa la ragione della forte resistenza alla cosiddetta sperimentazione “in campo aperto”.

PERCHE' FIRMARE
Da un punto di vista socio-economico, gli Ogm rendono i contadini dipendenti dalle aziende produttrici, in quanto i semi modificati geneticamente sono sterili, per cui non è possibile produrre da sé la semenza per l’anno seguente. In più, necessitano di specifici prodotti per la coltivazione, che tra l’altro impediscono la coltivazione col metodo della lotta integrata o comunque con un minor utilizzo di sostanze chimiche di sintesi.
Secondo le aziende produtrici, la sterilità dei semi Ogm è una cosa positiva, poiché evita la diffusione dei pollini geneticamente modificati. Cosa che, come si è visto prima, avviene ugualmente.
Perciò, se gli Ogm venissero liberalizzati, non avremmo alcun modo per proteggerci dalle loro possibili conseguenze.
Tutte queste ragioni ci paiono più che sufficiente per rifiutare in toto gli Ogm e aderire a questa campagna, chiedendovi di fare altrettanto, firmando la petizione.

Martina

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